La qualità dell’aria che respiriamo, specialmente negli ambienti chiusi, è molto importante per la salute. Anche se non sono visibili ad occhio nudo, esistono numerose particelle che, soprattutto nei luoghi chiusi, si concentrano nell’aria, rendendola meno salubre. Per ovviare a questo genere di problema è possibile utilizzare uno strumento apposito, uno ionizzatore d’aria: vediamo di seguito di cosa si tratta.

Cos’è uno ionizzatore e come funziona

Uno ionizzatore è un dispositivo di ionizzazione, ovvero uno strumento in grado di conferire carica elettrica alle particelle di gas presenti nell’aria. È costituito da uno o più aghi, che fungono da emettitori, ai quali viene applicata una tensione elettrica piuttosto elevata, mentre il capo opposto del dispositivo è collegato a terra; la maggior parte degli ionizzatori disponibili in commercio produce ioni di carica negativa ma vi sono anche modelli in grado di creare ioni di carica positiva.

Le particelle ‘caricate’ dal dispositivo si allontanano dagli aghi emettitori (per il principio della repulsione elettrostatica) dando l’impressione che dallo ionizzatore fuoriesca una leggera brezza. In realtà, la funzione di questo dispositivo non è quella di ‘ventilare’ o favorire il ricircolo dell’aria; piuttosto, lo ionizzatore serve a rendere l’aria di un ambiente chiuso – dove è più facile che si addensino polvere ed altre particelle – più salubre.

Nello specifico, gli ioni prodotti dal dispositivo di ionizzazione hanno la proprietà di legarsi alle particelle (di polvere o altro genere) presenti nell’aria; queste ultime vengono poi attirate elettrostaticamente dalle superfici solide che si trovano all’interno dell’ambiente. In tal modo, l’aria si libera di tutte quelle componenti estranee che la rendono ‘pesante’. In tal modo, lo ionizzatore rende tutto l’ambiente più salubre, soprattutto per i soggetti più sensibili a patologie allergiche o respiratorie. Ad ogni modo, come si apprende dal sito specializzato www.rifarecasa.com, la reale efficacia degli ionizzatori è ancora piuttosto dibattuta.

Da un lato, infatti, le particelle ‘caricate’ possono facilmente essere rimesse in circolo dalle correnti d’aria ed essere comunque respirate; a tal proposito, non è stato accertato se queste ultime possono essere dannose per la salute. Dall’altro, uno ionizzatore produce anche emissioni di ozono, un gas che può risultare dannoso se presente in grandi quantità; per questo, quando si acquista uno ionizzatore, è bene controllare che le specifiche tecniche indichino un livello di emissione di ozono non oltre 0.1 parti per milione.

Quanto costa uno ionizzatore d’aria

In commercio è possibile reperire una vasta gamma di dispositivi che si collocano all’interno di un range di prezzi abbastanza ampio. I modelli per uso industriale costano oltre 2.000 euro mentre quelli destinati all’utilizzo domestico possono costare tra i 20 e i 200 euro. Ovviamente, con una spesa maggiore ci si assicura un prodotto migliore.

Lo ionizzatore d’acqua: a cosa serve e quanto costa

Il principio della ionizzazione viene impiegato anche per i dispositivi di purificazione dell’acqua. Uno ionizzatore d’acqua viene collegato alla rete idrica domestica (in corrispondenza del flusso in entrata) in modo tale da trattenere, grazie anche ad una serie di particolari filtri fisici, le impurità presenti nella rete idrica, così da avere a disposizione acqua più pulita, soprattutto quella destinata ad essere bevuta o utilizzata in cucina.

Poiché anche in questo caso i pareri non sono unanimi, è bene affidare la scelta del prodotto e l’installazione ad un tecnico qualificato, così da scegliere il prodotto migliore in relazione alle proprie esigenze. Rispetto a quelli per l’aria, gli ionizzatori d’acqua presentano un costo mediamente più elevato: gli apparati più sofisticati possono sfiorare i 2.500 euro mentre i modelli più economici, che non richiedano l’allacciamento diretto alla rete idrica domestica in quanto ‘portatili’, sono in vendita a prezzi per lo più compresi tra i 50 ed i 100 euro.